Un nuovo studio della Prof.ssa Paola Patrignani ha chiarito il meccanismo associato al rischio di eventi cardiovascolari associato all’uso di una importante classe di farmaci antireumatici, gli inibitori delle Janus chinasi
Gli inibitori delle Janus chinasi (JAK) rappresentano una nuova classe di farmaci antireumatici utilizzati per trattare l'artrite reumatoide e altre condizioni infiammatorie croniche, di origine immunitaria. Essi mostrano proprietà immunosoppressive, sono tipicamente ben tollerati e offrono un sostanziale sollievo dai sintomi, una preservazione articolare e un miglioramento della qualità della vita per i malati con artrite reumatoide
Tuttavia, l’uso del tofacitinib, un inibitore delle JAK, si è visto essere associato ad un aumento del rischio cardiovascolare. Alla luce delle preoccupazioni riguardo alla sicurezza cardiovascolare, l'Agenzia Europea dei Medicinali ha sconsigliato l'uso degli inibitori delle JAK nei pazienti di età superiore ai 65 anni o in quelli con i fattori di rischio cardiovascolare.
Il trombossano (TX) A2 prodotto dalle piastrine svolge azioni di vasocostrizione ed attiva le piastrine quindi è coinvolto nella trombosi.
Lo studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Annals of the Rheumatic Diseases (2025 May 5:S0003-4967(25)00882-9) dalla Prof.ssa Paola Patrignani (ordinario di Farmacologia del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche) ed il suo team che opera presso il CAST dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in collaborazione con la Dott.ssa Patrizia Di Gregorio dell’Ospedale «SS. Annunziata» di Chieti, ed il gruppo di ricerca del Prof. Per-Johan Jakobsson del Karolinska Institute di Stoccolma (Svezia) hanno scoperto che che gli inibitori delle JAK incrementano la produzione di TXA2 delle piastrine, insieme a TXA2 e prostaglandina E2 nei leucociti e questi effetti potrebbero essere coinvolti nell’aumento del rischio di effetti avversi cardiovascolari associati all’uso dei JAK inibitori. È importante notare che l'aspirina normalizzava la produzione di TXA2 indotta dal tofacitinib. I risultati implicano che la combinazione di inibitori delle JAK con aspirina a basse dosi potrebbe mitigare gli effetti collaterali cardiovascolari di questa importante class di farmaci antireumatici. Si dovranno effettuare studi clinici epidemiologici e randomizzati nei pazienti con malattie infiammatorie che necessitano di inibitori delle JAK per confermare i risultati ottenuti in questo studio. Se il rischio di effetti collaterali cardiovascolari associati all’uso degli inibitori delle JAK si potesse prevenire con l’uso dosi di aspirina un numero maggiore di pazienti potrebbero essere trattai e beneficiare dalla terapia con gli inibitori delle JAK.
Alabbasi S, Tacconelli S, de Vries M, Gunnarsson I, Oke V, Kvarnström M, De Michele A, Gregorio PD, Patrignani P, Idborg H, Jakobsson PJ. Janus kinase inhibitors enhance prostanoid biosynthesis in human whole blood in vitro: implications for cardiovascular side effects and prevention strategies. Ann Rheum Dis. 2025 May 5:S0003-4967(25)00882-9. doi: 10.1016/j.ard.2025.03.014. Epub ahead of print. PMID: 40328613.
SA and ST shared first authorship. PP, HI, P-JJ shared last authorship.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0003496725008829)