Citomegalovirus e paraganglioma. Un nuovo progetto AIRC
L’infezione da citomegalovirus potrebbe agire sulle cellule della cresta neurale ed essere causa del paraganglioma. E’ questa l’ipotesi del progetto di ricerca coordinato dal Prof. Renato Mariani Costantini finanziato da AIRC nel novembre scorso a seguito di un’accurata selezione da parte del comitato scientifico.
Il progetto ha lo scopo di caratterizzare a livello genomico un herpes-virus simile al citomegalovirus, che il gruppo di ricerca del Prof. Mariani Costantini ha di recente identificato nei paragangliomi e feocromocitomi, isolandolo in vitro. Questo virus sembra essere responsabile della formazione di un tumore del sistema nervoso periferico chiamato paraganglioma, sfruttando delle alterazioni genetiche che modificano le cellule impedendo loro di respirare e produrre energia. Il progetto finanziato da AIRC mira ad approfondire l’effetto oncogeno di questo virus e le sue interazioni con le diverse componenti cellulari dei tumori dei paragangli e del normale tessuto paragangliare. L’obiettivo è di chiarire l’ipotesi secondo la quale l’infezione causata da questo nuovo patogeno, che si presume circoli sottotraccia nella popolazione, si sovrapponga a un programma embriogenetico di sviluppo e rigenerazione della cresta neurale e se ne impadronisca portandolo ad una deriva tumorale.
Il feocromocitoma e il paraganglioma sono tumori rari di origine neuroendocrina, che hanno un’incidenza stimata di circa due casi per milione. Quando il tumore si manifesta nelle cellule del surrene si parla di feocromocitoma, mentre nei pochi casi in cui ha origine extrasurrenalica prende il nome di paraganglioma. Con il nome paraganglioma si indentificano però anche alcune tipologie di tumore di natura parasimpatica, che solitamente sono localizzate nella zona della testa, del collo o della parte anteriore del torace. Sebbene sia stata riscontrata una maggiore incidenza di malignità nei casi di tumori extrasurrenalici, nel 90% dei casi il tumore risulta essere benigno. L’età di insorgenza di queste tipologie di tumore neuroendocrino è estremamente variabile: partendo dall’infanzia e arrivando fino alla terza età, non è possibile definire un range di età in cui vi sia più probabilità che questo tumore si manifesti. Inoltre non è stata rilevata una sostanziale differenza nell’incidenza in base al sesso: la quantità di pazienti di sesso femminile colpite da questo tipo di tumore non è particolarmente differente dalla quantità di pazienti di sesso maschile. La cresta neurale è una struttura che si differenzia nell’embrione durante la 4a settimana di vita intrauterina come una striscia di cellule situata dorsalmente e ad entrambi i lati del tubo neurale. Dalle creste neurali derivano gran parte delle strutture del sistema nervoso periferico, i melanociti della cute, le cellule cromaffini della midollare surrenale e dei paragangli. Le cellule della cresta neurale sono cellule multipotenti capacità di differenziarsi in più tipi di cellule che contribuiscono alla formazione della maggior parte del sistema nervoso periferico e della cartilagine cranio-facciale e delle ossa, nonché del pigmento e delle cellule endocrine. Per questa loro capacità di differenziarsi in una grande varietà di tessuti queste cellule sono una possibile chiave della straordinaria diversificazione in forme e dimensioni dei vertebrati rispetto agli altri cordati. HERMES – sistema di supporto all’emergenza sanitaria per la risposta distribuita e il monitoraggio delle epidemie nella società. HERMES Healthcare Emergency Support System for the Distributed response and Monitoring of Epidemics in the Society è un progetto collaborativo finanziato dall’ESA European Space Agency nell’ambito dell’iniziativa ESA Programmes during the COVID-19 crisis attraverso il Bando: ARTES 4.0 Generic Programme Line Business Applications – Space. Il progetto, coordinato da TELESPAZIO S.p.A. in qualità di ente capofila, vede tra i principali partner sul territorio regionale il Laboratorio di Genetica Molecolare – Test Diagnosi COVID-19 del CAST, diretto dal Prof. Liborio Stuppia. L’iniziativa mira a fornire soluzioni innovative a supporto delle emergenze sanitarie e delle epidemie grazie all'integrazione di tecnologie avanzate di telemedicina e sanità digitale, tra cui il nuovo sensore digitale IoT, raggi X, TAC e nuovi strumenti di screening e di elaborazione dati. Questi ultimi sono attualmente volti ad aiutare gli operatori sanitari a monitorare la diffusione della SARS-CoV-2. Il progetto di ricerca HERMES intende inoltre dimostrare le capacità di una rete logistica strutturata a supporto delle strutture sanitarie nella gestione dell'emergenza pandemica sul territorio regionale. Questa campagna si concentrerà sulla validazione di tutte quelle soluzioni coinvolte nella gestione di asset, strumenti e dati sparsi nei centri sanitari (es. ospedali, distretti sanitari e il centro COVID del CAST-Chieti) attraverso l’uso di dati satellitari e Gis (sistemi geografici informatizzati).READ MORE